Abbiamo tante braccia… – Istituto comprensivo Ernesto Monaci – Soriano nel Cimino (VT)

Immagine_santeutizio

Porre l’accento sull’opportunità offerta da questa sospensione del tempo, i primi giorni, sembrava utile e giusto. Col passare delle settimane però la percezione del vissuto si è fatta più cupa e intensa. Il cambiamento improvviso, l’abbandono della routine, l’isolamento sociale ci hanno messi di fronte alla nostra vulnerabilità senza poterla nascondere ai nostri figli. Loro assistono al nostro sforzo di adattarci e comprendere un evento la cui portata è fuori dal nostro controllo. Non possono giocare con altri bambini, praticare lo sport tanto desiderato, andare a scuola ma vivono il presente, il qui e ora, l’emozione del momento. Non hanno contezza di quel che accade, né preoccupazione per come potrà essere la nostra esistenza dopo la pandemia. Ciò che provano è determinato dalle nostre reazioni, dai nostri comportamenti, dobbiamo essere forti e ottimisti! È faticoso vivere questa nuova quotidianità, la mamma in quarantena scopre di avere tante braccia come la Dea Kalì, in una mano pennarelli e forbici, nell’altra il pc per lo smart working, in un’altra mano ancora pentole e mestoli, e poi il cellulare per seguire i gruppi Whatsapp della scuola, il bucato, il pongo fatto in casa… ma la forza ce la danno i nostri figli! Trascorrere in modo costruttivo il tempo insieme a loro è forse il modo migliore, anche per noi, per non soccombere alla paura.

Chissà se questa mancata “libertà” ci renderà più responsabili? Chissà come sarà uscire e riassaporare anche le cose che prima sembravano futili? Anche un abbraccio alle persone care – che prima era scontato – lo vivremo come se fosse oro. In questo periodo così particolare le domande che ci poniamo sono molte… solo il tempo saprà dare risposte.

Fuori l’Italia è ferma, regna il silenzio e la paura! Chi ha continuato a lavorare e viaggiare per necessità è stato anche criticato, discriminato e ha compreso sulla propria pelle quanto siano belle l’uguaglianza e il rispetto reciproco. Chi è rimasto a casa ha riscoperto quanto sia bello stare in famiglia, ma anche quanto mancano gli affetti più cari, parenti e amici lontani fisicamente ma non con il cuore.

Noi tutti non vediamo l’ora che questo sia solo un triste ricordo!

Le mamme della scuola dell’Infanzia Don Milani – Sant’Eutizio

0 Commenti

Leave a reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.