Poli opposti a distanza – CPFP Centro di formazione professionale – Capranica (VT)

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La didattica a distanza nei Centri Professionali è complicata ma possibile, come in altre scuole o istituti. Vorrei però concentrarmi sulla persona, al di là della materia, al di là del contenuto. Un po’ per “deformazione professionale”, come si suol dire. Un po’ perché oltre la promozione e il voto, c’è un mondo. Ci sono mondi.

La percezione cambia così velocemente… Le sensazioni arrivano subito, come un tuono, come una cascata, un tonfo e poi ci pensa il cervello a rimettere tutto in “ordine” … O forse rimane il caos?

L’adolescenza è così, con e senza Covid-19. Gli amori, le videochat, gli audio, le amicizie, i compagni di classe. C’è ancora tutto ma è diverso o forse, semplicemente, il periodo difficile che stiamo vivendo fa diventare i ragazzi, i teenagers ancor più fragili. Quella fragilità che, se supportata e indirizzata in maniera adeguata, porta a scoprire una forza nuova. La forza della fragilità.

Prof diciamo che grazie a questa quarantena ho capito che amiche ho, se sono vere o no e diciamo non è stata una cosa bella però non mi butto giù comunque vado avanti”.

Ho appena letto il messaggio che ha mandato a tutti noi e devo dire che ha utilizzato delle bellissime parole! Grazie mille per i consigli che ci ha dato, è un momento complicato un po’ per tutti ma penso e spero che passi il più in fretta possibile!

C’è poi quel timido messaggio da chi è più silenzioso in classe, quella mail densa di significato:

Mi manca la scuola Prof… Ahahahah, veramente!”.

Chi era prolisso e propositivo in classe lo è anche al di là dello schermo:

Prof io sto bene non vedo l’ora che finisce questo incubo del coronavirus, non tanto per la scuola perché sono riuscita ad organizzarmi bene ma più che altro perché vorrei farmi una bella passeggiata con queste belle giornate ma purtroppo dobbiamo stare dentro casa, sono contenta che il lavoro le andato bene e le è piaciuto!”.

In fondo sono loro… la personalità non cambia ma c’è qualcosa che muta: emerge la voglia e il desiderio del gruppo. Quel gruppo che crea conflitti, che fa arrabbiare che fa stare in cerchio nonostante la difficoltà di guardarsi negli occhi. Quel gruppo che ami e odi… Si, perché quando sei adolescente provi le emozioni e ti comporti come se ti trovi “ai poli opposti”. La sensazione è tutto o niente, brutto o bello. Si, perché in classe sei costretto a convivere con gli altri e a sopportare i Prof. Fuori classe invece, sei libero… Ora sei costretto a dirti che ti manca…. Ma neanche ti dispiace. Anzi, quella polarità diventa così preziosa.

È il bello e il brutto della didattica a distanza. Non ci sei, ma comunque senti di esserci.

Francesca Di Niccola – CPFP Centro di formazione professionale – Capranica (VT)

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