Un bel titolo no? D’effetto, preso in prestito dal brano del maestro Francesco De Gregori intitolato, appunto, Viva l’Italia, pubblicato nel 1979.
Quarantuno anni dopo, la “Signora col tacco” (simpatico epiteto) è costretta a combattere un nuovo nemico vigliacco, codardo, che non si mostra agli occhi di nessuno. Sconfiggerlo richiede tempo, coraggio, nonché una grande forza di volontà. La Signora Italia sa come farlo. Una donna di classe, elegante, affascinante, caparbia, una cuoca eccellente. Ma soprattutto una Madre, che ama i suoi figli, che li ha educati e ha insegnato loro a superare gli ostacoli e ad uscire dalle grandi difficoltà. Quante ne hanno passate gli Italiani? Guerre, terremoti, alluvioni, terrorismo, crisi economiche, mafia. Tante sfide. Tutte vinte: da ognuna il nostro popolo ne è venuto fuori a testa alta.
E lo faremo di nuovo, lo faremo adesso. Stavolta la battaglia è ancora più ardua, perché per ottenere la vittoria serve uno sforzo enorme, fisico e morale: rinunciare alle nostre abitudini e alle nostre libertà. Un compito non semplice. Ma gli Italiani stanno rispondendo. Non solo per scacciare via questo avversario ed eliminarlo una volta per tutte, ma anche perché nei momenti difficili sono i migliori a tenersi per mano e a lottare, responsabilizzati da un senso civico che richiama alla “fratellanza”. Quel sentimento patriottico che ci unisce quando guardiamo la Nazionale di calcio, che ci fa emozionare quando, lontani da casa e nostalgici della nostra Terra, ascoltiamo Felicità di Albano e Romina, che ci porta a dogmizzare la nostra cucina, la nostra musica, il nostro patrimonio culturale come i migliori in assoluto, liquidando qualsiasi opinione straniera. Siamo a fianco di medici, infermieri, Forze dell’ordine, Forze Armate, Protezione Civile e tutti i connazionali che stanno fronteggiando il virus in prima linea. A loro va il nostro pensiero, così come a tutte le famiglie delle vittime, cui rivolgiamo una preghiera. Vinceremo, anche questa volta, e torneremo alla nostra quotidianità, mai rimpianta come oggi. Quando la Patria chiama, l’Italiano risponde.
Viva l’Italia, l’Italia di tutti.
Dino Lauricella