Non solo scolari, ma cittadini – IC Mariangela Virgili – Ronciglione (VT)

f.pontuale

La classe si è “rotta” (Ianes), la classe non esiste più dal 4 marzo 2020. Da quel momento in poi abbiamo cercato con ogni mezzo di aggiustarla, ma non ci siamo riusciti. Da un sondaggio, condotto dall’Università della LUMSA, Università di Trento, Università di Bolzano e Fondazione Agnelli, su un valido campione di più di 3000 docenti sulla DaD (Didattica a Distanza) e inclusione scolastica è risultato come un alunno con disabilità su tre sia escluso da essa. L’84% degli insegnanti che ha risposto al questionario è un insegnante di sostegno e questo ci fa capire quanto i docenti curriculari si sentano coinvolti dalla tematica dell’inclusione. Quindi il 36% degli alunni disabili è sparito, per la scuola non esiste più, il 44% partecipa con successo alla DaD della classe ma più della metà di loro sta peggiorando a livello comportamentale, di autonomia, di comunicazione. Sono tornati ad essere troppo figli e poco individui all’interno di una comunità. Quello che la scuola rappresentava per questi alunni non c’è più: l’incontro, il confronto, la relazione, la sperimentazione di diversi tipi di linguaggi, tutto finito così all’improvviso.

Questo è il sommerso che non vediamo ma che bisogna rendere noto aldilà di ogni considerazione anche molto positiva sulla didattica a distanza che ha sicuramente ammorbidito il loro confinamento sociale e cognitivo attraverso l’impegno di molti insegnanti che hanno cercato di trasmettere vicinanza umana e deontologica ai loro alunni attraverso uno schermo. Per mia personale esperienza ho visto che questi tentativi sono stati più efficaci quando non si è cercato di riproporre la lezione tradizionale e quando il docente ha usato il video e le tecnologie per entrare veramente in contatto con gli alunni in una didattica della vicinanza e della nostalgia dell’altro.

Tuttavia questa non è una scuola democratica, è un’esperienza che ha aumentato il divario tra gli alunni mainstream e quelli che per varie condizioni hanno pagato lo scarto. Per questo la DaD non sarà mai e poi mai sostitutiva di quella vita comunitaria che è la scuola, ma potrà fungere solo da strumento arricchente della didattica. E’ un media perfetto ma urge il ritorno. Urge garantire eguaglianza delle opportunità anche attraverso una sempre più stretta collaborazione con gli stakeholder del territorio in una visione ecologica dei nostri alunni che non sono solo scolari ma cittadini a cui va ricostruita una vita sociale.

Anche per questo quando si tornerà tra i banchi non bisogna ripartire “da dove ci eravamo lasciati” perché molto è cambiato e la didattica, la scuola tutta per forza dovrà cambiare sulla spinta di una vera e propria necessità di apprendere insieme, di un’emergenza di vita comunitaria tra pari, spinte conservative permettendo.

Francesca Pontuale – IC Mariangela Virgili – Ronciglione (VT)

0 Commenti

Leave a reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.